Maggio 2025
Aggiornamenti dal dott. Crocetta
Nel mese di Aprile la preparazione dei terreni, la concimazione, la stesura dei teli e l’apposizione dei sostegni sono stati in gran parte realizzati anche se i terreni, in particolare modo quelli argillosi, si presentavano ancora umidi e le ulteriori precipitazioni dell’ultima settimana di aprile non hanno agevolato le varie operazioni. Si raccomanda comunque a chi non avesse completato le varie operazioni di procedere senza ritardi, nelle finestre utili di tempo favorevole, in modo da essere pronti per le prossime semine
Considerato l’andamento climatico già verificatosi e quello previsto, si ritiene che, in generale, nelle zone più calde, l’epoca più opportuna per iniziare le semine sia nella prima metà del mese di maggio visto che il tempo si dovrebbe normalizzare e che, in particolare, le temperature si dovrebbero stabilizzare su valori tipici di inizio Maggio. Naturalmente il terreno dovrà essere in condizioni di non eccessiva umidità e questo si verificherà prima nelle zone con terreni leggeri e drenanti e successivamente in quelli argillosi e compatti e più velocemente dove ci saranno condizioni ventose. La prima luna propizia per le semine (crescente) inizierà il 28 Aprile si protrarrà fino al 12 Maggio per tornare poi utile dal 28 Maggio all’ 11 Giugno. Si consiglia quindi di essere pronti per le semine, ma tenendo sempre conto di avere temperature e umidità del terreno idonee. Si ricorda che sono necessari circa 14/15 gradi di temperatura del terreno per procedere con le semine. Dal 13 al 27 maggio la fase di luna è meno favorevole (calante) ma è consigliabile comunque programmare le semine anche in questo intervallo perché è stato verificato in passato che lo svantaggio dovuto alla luna calante risulta di solito essere meno penalizzante di una semina troppo ritardata.
Si consiglia una profondità di semina non eccessiva (in media non oltre 3 cm) e di non eccedere con il numero di semi per ogni tutore. Verificare quindi gli impianti dopo 7/8 giorni dalla semina e procedere ad un sollecito ripristino delle eventuali piantine mancanti, lesionate da parassiti o eccessivamente deboli.
L’inverno non particolarmente freddo fa prevedere una notevole nascita di chiocciole e lumache quindi controllarne la presenza prima che le piante di fagiolo emergano. In caso intervenire prontamente con fosfato di ferro (utilizzabile anche in biologico) da distribuire, in piccola quantità, in prossimità delle piante, alla sera e con terreno umido. Da rinnovare dopo piogge significative e dopo 7/10 giorni.
Si raccomanda infine di controllare la presenza di afidi su piante spontanee (solanum nigrum = erba morella), fruttiferi (albicocchi, ciliegi, pomacee) e ornamentali (rose) in prossimità degli impianti di fagioli. Qualche focolaio è già presente in alcune aree più soleggiate. E’ opportuno intervenire subito con gli appositi prodotti, in maniera localizzata, per evitare che si trasferiscano successivamente sulle giovani piantine di fagiolo provocando possibili danni diretti (blocco della crescita) e indiretti (virosi).
A proposito degli interventi fitosanitari si raccomanda di controllare le giacenze di prodotti dell’anno precedente che, se conservati ben chiusi, sono nuovamente utilizzabili. Il controllo servirà anche a farci procurare per tempo i prodotti più comuni e di più frequente utilizzo in modo da non trovarci impreparati alle evenienze.