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Note tecniche inizio anno

Luglio 2025

Aggiornamenti dal dott. Crocetta

l mese di giugno ha presentato, soprattutto nella seconda metà,  numerose giornate con temperature al di sopra delle medie del periodo e con  piogge temporalesche di varia durata ed intensità.   

Le piante di fagiolo si presentano con sviluppo variabile e non uniforme in relazione, come prevedibile, all’epoca di semina ma anche alla situazione di stress che hanno dovuto affrontare nel periodo iniziale della loro  coltivazione.

 In questa fase iniziale del mese di Luglio le condizioni di umidità dei terreni continuano ad essere discrete, sia pure in maniera variabile in relazione alle piogge verificatesi nel mese di giugno  ma, entrando nel periodo abitualmente più caldo dell’anno  e in concomitanza con la fioritura, sarà bene provvedere a irrigazioni di soccorso,  per evitare cascole fiorali e scarsi accrescimenti dei baccelli.

Dal punto di vista sanitario si segnalano da molte parti problemi derivanti dalla presenza di afidi (Aphis fabae), soprattutto dove non sono stati effettuati trattamenti contro i primi focolai, ed è possibile una diffusione della problematica con la cessazione delle piogge e l’aumento della temperatura. Con presenze evidenti di afidi scuri presenti singolarmente o riuniti in colonie più o meno grandi e necessario intervenire al più presto, in regime biologico, con Maltodestrina,  Piretrine (addizionare Piperonil butossido e acidificare l’acqua a pH 6 - 6,5), Sali potassici di acidi grassi, Olio di arancio dolce o Macerato di ortica oppure,  in difesa integrata,  con Deltametrina (es. Decis Evo 50 ml/hl )   massimo 2 interventi/anno o Acetamiprid (es. Epik SL 200 ml/hl) massimo 1 intervento/anno. Tutti i prodotti vanno sempre irrorati nelle ore fresche della giornata (mattino presto o tardo pomeriggio), bagnando bene le foglie soprattutto sulla pagina inferiore, con aggiunta di un bagnante e trattando  piante non in fioritura. Si raccomanda l’importanza e la tempestività (agire ai primi sintomi ed eventualmente ripetere) di questo trattamento perché in caso di attacchi notevoli di afidi si rischia la compromissione della coltura oltre alla diffusione del virus.

In molti impianti sono presenti anche  attacchi di ruggine. Si tratta di un fungo che ha molte razze e quindi aspetti leggermente diversi ma è caratterizzato da macchie arancioni, rossastre o marroni di grandezza variabile ma comunque abbastanza piccole e con distribuzione più o meno diffusa. Sarà opportuno intervenire ai primi sintomi trattando tutto l’impianto  con Azoxystrobin (es. Ortiva o Azaka 100 ml/hl massimo 2 interventi/anno) prodotto  selettivo per le api. Sono idonei anche Pyraclostrobin (Retengo New 50 ml/hl) e Pyraclostrobin + Boscalid (Signum 150 gr/hl) sempre con il limite, anche per questi prodotti, di due trattamenti/anno. In biologico sono consigliati interventi con Prodotti rameici, Propoli, Zeolite o estratto di Equiseto.


Dott. Giuseppe Crocetta