Giugno 2025
Aggiornamenti dal dott. Crocetta
Durante il mese di maggio si sono verificati frequenti episodi piovosi, talvolta anche notevoli per quantità e intensità, e le temperature sono state più basse delle medie del periodo soprattutto nelle ore notturne e mattutine e durante i giorni con precipitazioni.
Nonostante le condizioni meteo sfavorevoli parecchie aziende sono riuscite a seminare, talvolta in più momenti, anche se non sempre in condizioni ottimali di umidità dei terreni. Le nascite, come prevedibile, sono state rallentate e scalari. Le maggiori difficoltà ci sono state nei terreni pesanti che, restando umidi più a lungo hanno provocato, in qualche caso, marcescenza dei semi e talvolta, con la formazione di crosta, hanno ostacolato o addirittura impedito l’emergenza di parte delle piantine.
Per le aziende che hanno già seminato l’attività principale all’inizio di giugno sarà quindi la verifica delle nascite effettive in campo. In caso di piante mancanti procedere al più presto alla sostituzione del seme dove non sia presente nessuna piantina di fagiolo.
Per chi invece non avesse ancora seminato è consigliabile farlo al più presto, compatibilmente con una adeguata umidità del terreno, considerato che le previsioni per la prima decade di Giugno indicano tempo in miglioramento e con temperature in aumento. La prossima fase di luna favorevole (crescente) è cominciata il 28 maggio e terminerà l’11 giugno. Non è normalmente consigliabile, nella maggioranza delle situazioni, seminare oltre la prima metà di giugno, anche se sussistono episodi passati di semine più tardive andate a buon fine.
Con piante di fagioli oltre le prime due foglie vere sarà utile procedere al diradamento dove siano presenti troppe piante nella stessa posizione. Quest’anno, viste le condizioni non ottimali di temperatura e di umidità, molti hanno usato più semi per foro, ma si ribadisce che due piante sono più che sufficienti per una produzione ottimale e quindi le piante in più, scelte fra quelle più deboli o troppo vicine, vanno tagliate a livello del terreno e non estirpate per non danneggiare anche l’apparato radicale di quelle che devono rimanere.
Porre ancora la massima attenzione alla presenza di lumache perché possono fare notevoli danni alle giovani piantine e quindi intervenire, dove necessario, con la distribuzione, alle prime emergenze, di fosfato ferrico (utilizzabile anche in biologico). E’ necessario inoltre continuare a monitorare con frequenza gli impianti intervenendo ai primissimi sintomi di rosure sulle foglie distribuendo il prodotto alla sera e meglio se dopo una pioggia. Intervenire nel perimetro del campo, nelle zone più umide e nei fori dove si noti la presenza di danni sulle foglie. Rinnovare i granuli dopo alcuni giorni e soprattutto dopo eventuali piogge abbondanti.
Nel corso del mese di Giugno sulle giovani piantine sono possibili attacchi di ruggine che si manifestano con piccoli puntini più o meno scuri sulla pagina fogliare. Trattare ai primi sintomi, in regime biologico, con prodotti rameici (ossicloruri o idrossidi - meno consigliata in questa fase di sviluppo la poltiglia bordolese) o con Azoxystrobin (es. Ortiva 80/100 ml per ettolitro di acqua) in difesa integrata.
Non si sono rilevati per il momento focolai di afidi (Aphis fabae) che si manifestano con rivestimenti compatti di piccoli insetti intorno al fusto delle piantine o su aree di varia ampiezza sulla pagina inferiore delle foglie. Tali attacchi potrebbero comparire nel mese di giugno con l’innalzamento delle temperature per cui, come azione preventiva, si raccomanda di tenere tagliate le infestanti intorno al campo (soprattutto romici, solanum e amaranto che sono ospiti preferenziali e fonte di infezione). Eventuali focolai (solo le piante colpite) individuati tempestivamente con osservazioni ripetute, vanno trattati al più presto, in regime biologico, in ore serali, con Macerato di ortica o Piretro (alla dose consigliata in etichetta che normalmente è 1,5/2 ml/l - non selettivo) o Azadiractina (Olio di neem – verificare registrazione su fagiolo del singolo prodotto commerciale) o Maltodestrina (Eradicoat) o, in convenzionale, con Deltametrina (es. Decis Evo a 30/50 ml per ettolitro di acqua, Deltam, ecc. Max 2 trattamenti/anno) da non miscelare con poltiglia bordolese. Riserverei Acetamiprid (es. Epik alla dose di 2 ml/l) all’eventuale secondo trattamento essendo questo prodotto limitato a 1 trattamento/anno. Aggiungere sempre un bagnante. Gli interventi sono indispensabili per eliminare i danni diretti degli afidi, ma soprattutto per bloccare la loro attività come vettori di virus.
Attenzione ai danni da caprioli soprattutto in impianti in prossimità di zone boscose. Chi non avesse predisposto adeguati recinti intorno alle coltivazioni può provare ad appendere lungo il perimetro del campo agglomerati di lana di pecora grezza irrorati, per aumentarne l’effetto, con il prodotto repellente commerciale a base di grasso di pecora (es. Trico).