fagiolo di lamon

Santa Giustina

strada del fagiolo santa giustinaAttualmente in Comune di Santa Giustina l’attività più significativa nell’ambito agricolo è quella dell’allevamento, in particolare di vacche da carne e da latte, vitelli, oltre a suini e animali da cortile; si producono soia, mais, orzo, patate, uva e radicchio rosso “di Treviso” che risulta il prodotto che più caratterizza il Comune di Santa Giustina ed alla cui coltivazione si sono dedicate nell’ultimo decennio alcune aziende agricole locali, con buoni risultati sia qualitativi sia quantitativi. Negli ultimi anni, dopo studi sui possibili impieghi, è stata reintrodotta la bachicoltura, un tempo molto diffusa soprattutto intorno alle ville venete del Feltrino ove era diffusa la coltivazione del gelso.

La manifestazione “Mostra Mercato delle attività agricole, artigianali e commerciali di Santa Giustina” si tiene ogni anno nel primo fine settimana di ottobre (tre giorni da venerdì a domenica) ed è organizzata e promossa dal Comune di Santa Giustina. In essa ampio spazio viene dato al settore dell’allevamento, in particolare nella giornata di domenica, con la mostra bovina e la fattoria didattica; vengono esposti prodotti dell’agricoltura locale, con particolare attenzione per le aziende del feltrino che espongono i loro prodotti tipici (patata, mais sponcio, orzo, zucca, castagna, mela e tanti altri). Negli ultimi anni si è dato spazio ad iniziative di carattere informativo (convegni sul fagiolo, baco da seta, mais, etc…) e culinario che valorizzano proprio i prodotti del feltrino, con presentazione di libri, gare di cucina tradizionale, stand gastronomici con assaggi. Il recupero del mulino di Santa Libera e della centrale idroelettrica di Altanon rappresentano per Santa Giustina il nucleo di un percorso pedonale e ciclabile che negli anni si va sempre più delineando e che dal Piave porta alla montagna, collegandosi contemporaneamente ad altri itinerari.

Dal mulino di Salzan in direzione dell’ostello dell’Altanon, parte un percorso caratterizzato dalla presenza di elementi e aspetti di particolare interesse, rappresentati dall’ambiente che costeggia il torrente Veses e le rogge che esso alimenta e dalle numerose attività proto industriali ad essi legate come i mulini, le segherie e le fucine che hanno dato lo spunto per il riconoscimento dell’itinerario denominato “La Via dell’Acqua”. Un recente intervento ha consentito la creazione, in prossimità del mulino, di un percorso tematico legato alla macinatura ed alle coltivazioni tradizionali e contestualmente è stata ripristinata una piccola terza ruota che fin dalle origini azionava il vaglio per setacciare la farina. Un secondo itinerario è quello che, seguendo il corso del Piave, si collega alla Lunga via delle Dolomiti attraverso vecchie strade comunali a sud della statale nel tratto tra Fant e Formegan ed a nord tra Formegan e Salmenega.

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