fagiolo di lamon

Note tecniche mese Giugno 2023

Aggiornamenti dal dott. Crocetta

Anche l’ultima settimana del mese di maggio e i primi giorni del mese di giugno sono stati perturbati con frequenti episodi piovosi e con temperature altalenanti e ancora fresche nelle ore notturne e durante i momenti di copertura del cielo.

Nonostante le condizioni meteo non particolarmente favorevoli la maggioranza delle aziende è riuscita a seminare, talvolta in più momenti, anche se spesso non in condizioni ottimali di umidità dei terreni.

L’attività principale in questo momento è quindi la verifica delle nascite a distanza di 6/7 giorni dalla semina. In caso di piante mancanti procedere subito alla sostituzione del seme dove non sia presente la piantina di fagiolo. Chi, per motivi diversi, non avesse ancora seminato dovrà farlo al più presto anche se la luna è in fase calante in quanto la prossima fase crescente comincia il 19 giugno e non è normalmente consigliabile andare oltre la seconda decade di giugno con le semine.

Con piantine alte 10/12 cm è utile procedere al diradamento dove siano presenti troppe piante nella stessa posizione. Due piante sono più che sufficienti per una produzione ottimale e le piante in più, scelte fra quelle più deboli o troppo vicine, vanno tagliate a livello del terreno e non estirpate per non danneggiare anche l’apparato radicale di quelle che devono rimanere.

Porre ancora la massima attenzione alla presenza di lumache perché possono fare notevoli danni alle giovani piantine e intervenire, dove necessario, con la distribuzione sollecita di fosfato ferrico (utilizzabile anche in biologico). E’ necessario continuare a monitorare con frequenza gli impianti intervenendo ai primissimi sintomi di fori sulle foglie distribuendo il prodotto alla sera e meglio se dopo un pioggia. Intervenire nel perimetro del campo, nelle zone più umide e dove si noti la presenza di danni sulle foglie. Rinnovare i granuli dopo alcuni giorni e soprattutto dopo eventuali piogge abbondanti.

In alcune zone sono già comparsi alcuni focolai di afidi di colore scuro (Aphis fabae) che si manifestano con rivestimenti compatti di insetti intorno al fusto delle piantine o su aree di varia ampiezza sulla pagina inferiore delle foglie. Tali attacchi potrebbero intensificarsi nel mese di giugno per cui, come azione preventiva, si raccomanda di tenere tagliate le infestanti intorno al campo (soprattutto romici, solanum e amaranto che sono ospiti preferenziali e fonte di infezione). I focolai, cioè solo le piante colpite, individuati tempestivamente con osservazioni ripetute, vanno trattati al più presto, in regime biologico, in ore serali, con Macerato di ortica, Piretro (alla dose consigliata in etichetta che normalmente è 1,5/2 ml/l - non selettivo), Azadiractina (Olio di neem – verificare registrazione su fagiolo del singolo prodotto commerciale), Maltodestrina (Eradicoat) o, in convenzionale, con Deltametrina (es. Decis Evo a 0,5 ml/l, Deltam, ecc. Max 2 trattamenti/anno) o Acetamiprid (es. Epik alla dose di 2 ml/l. Max 1 trattamento/anno). Aggiungere un bagnante. Gli interventi sono indispensabili per eliminare i danni diretti degli afidi, ma soprattutto per bloccare la loro attività come vettori di virus.
Ci sono state segnalazioni di danni da caprioli soprattutto in impianti in prossimità di zone boscose. Chi non avesse predisposto adeguati recinti sulle coltivazioni può provare ad appendere agglomerati di lana di pecora grezza lungo il perimetro del campo, rinnovati dopo piogge intense.

Dott. Giuseppe Crocetta