fagiolo di lamon

Lentiai

strada del fagiolo lentiaiIl territorio dell’attuale comune di Lentiai ricalca fedelmente quello dell’antica contea di Cesana, creata sotto il dominio di Ottone I di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero. Era il 972 e nasceva contestualmente il Vescovado di Feltre, al quale Cesana doveva devolvere parte delle entrate relative alla transitabilità del fiume Piave.

La chiesa Arcipretale di Santa Maria Assunta è uno dei monumenti più significativi di Lentiai. Adagiata nel cuore del paese e annunciata fin da lontano dal suo campanile, questo luogo di culto risulta essere una tappa fondamentale per chi vuole apprezzare la storia e la cultura della Val Belluna, soprattutto se si considera l’importante titolo, quello di monumento nazionale, con cui è stata prestigiosamente insignita già nel 1880.

Partendo dalla piazza si raggiunge la frazione di Colderù, deviando verso la località i Boschi si incontra il Capitel de Montane, risalendo il sentiero dei capitelli affrescati si incontrano dieci capitelli affrescati che raffigurano i Santi Patroni delle frazioni e del capoluogo, con richiami simbolici ad alcune importanti tradizioni ed attività artigianali proprie dei territori della Sinistra Piave. Nel mese di Maggio invitiamo a visitare i luoghi da Pian di Coltura a Col dei Piatti e Malga Garda per ammirare la fioritura dei Narcisi, che caratterizzano queste zone uniche nel loro genere. In Settembre si tiene la Festa del Mais, prodotto tipico della nostra terra che accompagna i vari piatti tipici locali, richiamando visitatori della e fuori provincia. Nel territorio di Lentiai molteplici sono i siti di interesse naturalistico. Fra i più rilevanti si ricordano il lago di Busche, noto per la varietà, quantità e rarità di uccelli acquatici, laghetti della Rimonta, biotipo dalle caratteristiche faunistiche e floristico - vegetazionale, Vene delle Villaghe con canali d’acqua di risorgiva, delle praterie lungo il crinale M. Artent - M. Garda, della zona di Pian di Coltura, e della foresta demaniale regionale, estesa area protetta, e infine il tiglio di Stabie inserito nell’elenco nazionale “grandi alberi”.

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